“Tutto ciò che la circonda può ispirarla, in modo speciale quando si tratta di tessuti, filati, bottoni. La materia in generale, la sua manipolazione, il montaggio, lo smontaggio, l’abbinamento dei colori, delle textures. Così è nato un amore antico per l’arte tessile, osservando chi in casa lavorava con le stoffe, cucendo e ricamando, e anche lei ha cominciato fin da bambina a sperimentare. Abiti per i pupazzi, con gli avanzi di tessuto, complementi di arredo per le case di bambola confezionate con il legno insieme al papà. Nel tempo ha sintetizzato nel MelinaCondursoDesign la sua produzione artigianale, prevalentemente orientata verso il ‘pezzo unico’. Oggi il tema è diventato quello della ricerca di frammenti nei mercatini o dell’utilizzo dei preziosi residui di lavorazioni di altri artigiani.
E allora un pizzo di grande pregio, ma già tagliato per il confezionamento di un abito, trova nuova e unica vita con una lavorazione diversa, anomala, e si trasforma in una collana; o le campionature delle sete comasche per le cravatte vengono abbinate in stupefacenti cromatismi e diventano cinture ispirate agli antichi obi giapponesi. Il legno o il metallo possono dialogare con tessuti e filati, le resine incontrano la lana o piccoli pezzi provenienti dal mondo della minuteria da ferramenta o dell’idraulica. Gli anni dell’adolescenza e dell’università, trascorsi in Sicilia, hanno giocato molto nelle scelte estetiche dei suoi maxigioielli, e poi la sovrapposizione con la cultura africana, praticata per molti anni e ancora oggi grande fonte di ispirazione. Insieme hanno generato uno stile un po’ eccentrico, audace, ridondante, a tratti anche eccessivo. La sua modalità creativa procede per sovrapposizioni, stratificazioni, accostamenti non scontati, a volte azzardati, e di forte impatto, con una ricerca rivolta al mondo dell’arte e dell’architettura. Nelle sue ultime sperimentazioni la ricerca ha intrapreso una strada parallela, più orientata alla produzione in serie ma di nicchia, un ‘tailor made’ dove il tema è la mediazione tra architettura e accessori. Pezzi di architetture importanti, simboli delle città che lei ha amato, diventano gioiello e condensano lo studio tradizionale, con la ricerca rivolta alle nuove tecnologie di stampa 3D. In questo filone ha presentato non molto tempo fa la collezione de ‘I Gioielli di Architettura’ inaugurata da Il Pontedelletorri, raffigurazione dell’omonimo celebre acquedotto romano della città di Spoleto, suo luogo di nascita e sede scelta per questo momento di vita e di creatività.
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