TORNA ALLA RIBALTA L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA PER
4 WEEKEND TRA PASSEGGIATE, DEGUSTAZIONI e ATTIVITA’ CULTURALI
Dal 1° al 25 novembre 2018 si terrà la XXI° edizione della manifestazione “Frantoi Aperti in Umbria”, un evento che valorizza l’Umbria rurale, i borghi ad alta vocazione olivicola, i produttori di olio e l’Olio Extravergine di Oliva Dop Umbria, proprio durante il periodo della frangitura delle olive. Frantoi Aperti porterà, come ogni anno, nella nostra regione migliaia di appassionati gourmet per ben 4 weekend dedicati all’Olio Extravergine di Oliva (dal 1° novembre al 4 novembre, 10 – 11 novembre, 17 – 18 novembre e 24 – 25 novembre), durante i quali nei piccoli borghi medievali aderenti all’iniziativa sarà possibile degustare i tanti prodotti agroalimentari di qualità tra cui l’olio extravergine di oliva appena franto, partecipare a vere e proprie scuole di assaggio di olio, partecipare a visite guidate, a trekking tra gli ulivi, alla raccolta delle olive e a molte altre attività per grandi e piccini. Nelle città aderenti, non mancheranno appuntamenti musicali e concerti; attività ludiche e di intrattenimento rivolte ai più piccoli; servizi navetta gratuiti che dai centri storici porteranno i visitatori nei frantoi, degustazioni d’olio, passeggiate in bicicletta, fattorie didattiche, trekking tra gli ulivi, visite ai palazzi storici e mercatini agroalimentari di prodotti tipici dell’Umbria (www.frantoiaperti.net ).
Cuore dell’evento, saranno i Frantoi aderenti all’iniziativa, luoghi d’incontro e di socializzazione, collegati per l’occasione ai borghi aderenti da un servizio gratuito di navette. La visita ai frantoi consentirà al visitatore di respirarne appieno l’atmosfera, assistendo, grazie all’accoglienza e alla guida del frantoiano, alla spremitura delle olive, riscaldandosi davanti al fuoco del camino, apprezzando, con le degustazioni accompagnate da pane bruscato e vino, le caratteristiche dell’olio nuovo e partecipando alle tante iniziative da loro organizzate. Nei Frantoi Aperti non mancheranno, infatti, concerti, cooking show, la raccolta delle olive per i visitatori e i trekking tra gli ulivi.
L’Umbria è una regione quasi interamente segnata dalla presenza dell’olivo soprattutto nella zona che va da Assisi a Spoleto in cui ci sono trentacinque chilometri lineari di collina segnati dagli oliveti che, nel loro svilupparsi, collegano perle architettoniche, storiche e artistiche tra le più belle del mondo. Per difendere e valorizzare le peculiarità di questa “Fascia Olivata” già da tempo è stato intrapreso un percorso di riconoscimento del paesaggio e proprio recentemente è stato riconosciuto, alla Fascia Olivata Assisi-Spoleto, il pregio di Paesaggio rurale storico dal Ministero delle Politiche agricole, definito dal direttore generale del Mipaaf, Emilio Gatto come la “principale area olivicola dell’Umbria, che conserva un paesaggio dove il rapporto tra olivicoltura e storia si presenta particolarmente forte: borghi storici, castelli e complessi religiosi si trovano immersi negli oliveti che ricoprono le pendici, arricchiti da terrazzamenti, lunette e ciglioni, mentre nella parte pianeggiante, querce monumentali delimitano i seminativi”.
I sei comuni promotori – Spoleto, Trevi, Assisi, Spello, Foligno e Campello sul Clitunno – che partecipano da anni ed anzi, sono promotori di Frantoi Aperti, puntano ora al riconoscimento del paesaggio all’interno del “Programma Giahs” (Globally important agricultural heritage systems) della Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
Al centro della tutela degli olivi della Fascia non c’è l’olio, la “produzione” nel suo aspetto puramente economico, ma il paesaggio, ovvero “l’identità” culturale complessiva delle attività umane sul territorio. Una scelta non solo valoriale, ma anche d’intelligenza politica, che ha permesso di raccogliere sulle iniziative di tutela il più ampio consenso possibile. Il paesaggio è un valore e se verranno premiati gli sforzi dei comuni, la Fascia Olivata Spoleto-Assisi sarà il primo territorio riconosciuto come Paesaggio alimentare FAO in Europa. Un patrimonio italiano da difendere perché è la nostra identità e la nostra realtà e bisogna fare in modo che questo paesaggio abbia la capacità di produrre economia.
Ufficio Stampa ADD Comunicazione ed Eventi
Michela Federici – Giornalista
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