Un giovane autore sta elaborando l’ennesimo testo teatrale e lo fa durante le prove con gli attori. Per l’autore la cosa più importante è l’empito creativo e, per trovarlo, inizia a scrivere quanto gli accade. Realtà e invenzione si accavallano. La confusione esistenziale rispecchia quella professionale e alla conferenza stampa capisce di non saper dire la sinossi: sta producendo un’autoanalisi. Nel testo, prossimo al debutto, ha rivelato troppo di sé: ha parlato della donna che c’era prima, della nuova Musa incontrata ad un meeting di drammaturgia, dei produttori che lo pressano. Per difendersi interrompe la stesura a pagina diciassette. Dubbi e incertezze si palesano con una crisi esistenziale combattuta mangiando pere, nonsenso buffonesco, paradigma di quanto si faccia per trovare significato e salvezza. Il gioco metateatrale è un pretesto per raccontare lo smarrimento di una generazione senza padri, che sta ricostruendo le proprie basi artistiche e umane su un vuoto di senso.
https://www.teatrostabile.umbria.it/spettacolo/commedia-con-schianto/?idt=93-94-2498-3968