Olea Mundi, la collezione mondiale che ospita 23 Paesi
Olea Mundi è una collezione di oltre 1.200 olivi provenienti da 23 Paesi olivicoli del Mediterraneo, del Medio Oriente e delle nuove aree di coltivazione. Il tutto a rappresentare 263 varietà dall’Italia e 128 da altre nazioni. Sono i numeri della Collezione Mondiale di olivo Olea Mundi, a Lugnano in Teverina, uno dei luoghi che la Strada dell’Olio Dop Umbria inserisce in differenti itinerari da percorrere, tra cui il Tour Evo & Art Experience dei Colli Amerini.
La collezione trae origine dell’attività di prospezione e collezione di germoplasma d’olivo coordinata per quarant’anni dal professor Giuseppe Fontanazza e che ha accompagnato la storia della nascita della sede Isafom di Perugia, ex Istituto di Ricerche sull’Olivicoltura (Iro). La collezione originaria comprendeva circa 1.100 accessioni, di cui circa 800 di origine italiana. La collezione Isafom è stata a lungo conservata in vaso presso i Vivai d’Armerina in Sicilia, ad Enna, fino al trasferimento presso il Cnr-Ibe di Follonica, a Grosseto. Nel 2004 le principali varietà sono state impiegate per costituire un campo catalogo in Sicilia, mentre nel 2012 è stato avviato il programma per la moltiplicazione e l’impianto di un campo comparativo in Umbria, quello appunto di Lugnano, al quale se ne sono aggiunti in seguito altri tre più piccoli, due sempre in Umbria ed uno in Puglia.
Alla Collezione Olea Mundi è dedicato un volume, edito dal 3A-PTA Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria e scaricabile gratuitamente nel sito dal sito della società in house della Regione (qui https://biodiversita.umbria.parco3a.org/wp-content/uploads/2023/01/QBD-11-ESE-WEB.pdf) . La pubblicazione dà conto nella prima parte del percorso di salvaguardia e valorizzazione, per poi trattare delle varietà di olivo e dell’interesse connesso alla loro conservazione.
La seconda parte offre invece una descrizione della Collezione di Lugnano dettagliando la presenza di genotipi di origine umbra, di origine italiana, di origine mediterranea e medio-orientale e di quelli provenienti dalle aree di nuova espansione della coltura olivicola: Messico, Stati Uniti, Sud Africa, Sud America. Chiude il volume una corposa sezione costituita dalle schede descrittive di 53 varietà tra quelle ritenute maggiormente rappresentative.