La Fondazione Archeologia Arborea è un il frutteto collezione di piante di varietà antiche, straordinario patrimonio genetico e culturale.
Si tratta di una organizzazione, costituita nel corso degli anni, nella piccola azienda agricola privata a San Lorenzo di Lerchi, Città di Castello, ed è nata con lo scopo della salvaguardia di alcune varietà di piante ed ecotipi della zona. La ricerca di varietà locali di frutta è iniziata circa 40 anni fa da Livio e Isabella Dalla Ragione, in poderi abbandonati e monasteri, nell’arte del Rinascimento, in antichi documenti e nelle testimonianze degli anziani agricoltori. cercando di salvare dalla scomparsa definitiva.
L’attività viene chiamata Archeologia Arborea perché, come gli archeologi da un frammento ricostruiscono una civiltà, così da una mela o pera si è cercato di ricostruire la vita delle comunità rurali. I luoghi privilegiati della ricerca sono stati prima quelli ancora abitati dagli anziani agricoltori o sempre più spesso poderi abbandonati, gli orti dei monasteri benedettini e francescani e gli antichi luoghi di coltivazione distrutti dallo sviluppo industriale.
I grandi alberi da frutto erano come testimoni ormai muti della antica cultura rurale, che poco potevano dire sulla loro stessa storia. Attraverso la ricerca sulle fonti, tra cui antichi documenti e antichi testi di agricoltura, cattedre ambulanti di agricoltura, antiche strade commerciali e di pellegrini, antiche riproduzioni e dipinti del Rinascimento, ma soprattutto le testimonianze di anziani agricoltori, è stata ricostruita la storia di queste specie.
Sono state ritrovate e salvate decine di varietà di pere, mele, fichi, susine e molte altre specie, e riprodotte pazientemente tramite innesto.
Il grande frutteto è costituito ora da 600 piante tra diverse specie in 150 varietà differenti. Esso rappresenta un serbatoio di geni e di cultura, per condividere questo importante patrimonio storico e agricolo con le nuove generazioni. Le piante sono coltivate con i sistemi tradizionali del luogo e inserite in un paesaggio agricolo di grande bellezza e suggestione.
Dal 2014 è stata creata la “Fondazione Archeologia Arborea onlus” riconosciuta legalmente come Fondazione regionale, che si occupa di conservare questo straordinario patrimonio e sviluppare attività di conservazione della biodiversità.
Questo straordinario frutteto nasce dalla passione ed entusiasmo dell’ideatrice Isabella Dalla Ragione, agronoma e ricercatrice paesaggista che ha portato avanti il progetto dopo la scomparsa del padre Livio. La Fondazione dell’Archeologia Arborea si prende cura del Parco oltre a impegnarsi nella riscoperta e nella conservazione di varietà di alberi da frutto oggi quasi dimenticate. Ai soci, provenienti da tutta Europa, spetta l’onore di raccogliere e assaporare i rari e preziosi frutti prodotti dalle piante. L’unica regola da seguire è rispettare un’antica tradizione locale, che suggerisce di lasciarne tre come offerta: uno per il sole, uno per la terra e uno per la pianta.
Alcune varietà sono di origine così antica da essere citate anche in documenti storici o rappresentate su dipinti antichi, come testimoniato dalla mostra realizzata nel 2023 e dedicata ai frutti presenti al tempo di Luca Signorelli.
Il parco è aperto su prenotazione e viene visitato da tecnici, associazioni, singoli cittadini oltre che da scolaresche di ogni ordine e grado. Al termine della visita si possono assaggiare il miele, le marmellate preparate con i frutti del parco o crostate; il tutto accompagnato dal sapore ineguagliabile del Vinosanto Affumicato, divenuto presidio Slow Food dell’Umbria, prodotto con le uve migliori del vigneto di Archeologia Arborea.
Per ulteriori informazioni:
Fondazione Archeologia Arborea
tel. 335 6128439